Louis
Clichy e Alexandre Astier alla produzione aggiungono un ulteriore
lungometraggio alla fortunata serie d’animazione creata dal duo francese René Goscinny (sceneggiatura) e
Albert Uderzo (disegni) il nono
per la precisione, escludendo ovviamente i quattro live action: Asterix & Obelix contro Cesare (1999), Asterix
& Obelix Missione Cleopatra (2002), Asterix alle Olimpiadi (2008), Asterix
& Obelix al servizio di sua maestà (2012).
Ispirato
all’ omonimo albo che nel 1971 vendette più di un milione di copie, “Asterix e il regno degli Dei” sarà in
cinema dal 15 di Gennaio.
La
trama rispecchia quella del fumetto originale prendendosi qualche licenza
poetica che però non infastidirà i fan più accaniti, mantenendo difatti intatto
lo stile e i personaggi autentici resi nelle loro peculiarità e raffigurazioni fisionomiche
immutate seppur adattate ad una tecnica innovativa come il 3d Relief: nel 50
a.C quasi tutta la Gallia è occupata dall’ impero romano, solo un villaggio
dell’ Armorica resiste strenuamente all’ invasore. Esasperato dalla situazione
lo stratega Giulio Cesare decide di giocare d’astuzia ed adottare una bizzarra quanto
ingegnosa strategia per annettere il territorio: indire la costruzione di una lussuosa
destinazione turistica denominata “Regno degli Dei” al fine di soggiogare i
Galli con l’agiatezza e il lucro della vita romana…
Un
film d’animazione tutt’altro che scontato, con una forte morale. Ne consiglio
la visione soprattutto a quegli scettici che la ritengono la classica “roba-da-bambini”
, così da apprezzare i numerosi riferimenti filmografici disseminati sapientemente
all’ interno degli 85 minuti di proiezione e le citazioni storiche
ingegnosamente amalgamate nella trama (a voi l’onore di scovarle).
di Susanna Zandonà
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